Taci! Esci da lui!

Carissimi fratelli e sorelle, oggi, proseguendo il cammino del Tempo Ordinario, la Parola di Dio ci invita a riflettere su un tema fondamentale: l’autorità di Gesù, un’autorità che libera, che guarisce e che trasforma. È una Parola che ci chiede di guardare dentro di noi, nella nostra vita personale e nella comunità, per lasciare spazio al potere purificante di Cristo.

Prima Lettura: Cristo si è fatto solidale con noi

Nella Lettera agli Ebrei, San Paolo ci presenta un tema profondo: “Non fu agli angeli che Dio sottomise il mondo futuro, ma a Cristo.” Gesù, pur essendo il Figlio di Dio, si è fatto simile a noi in tutto, tranne che nel peccato. Ha condiviso la nostra condizione umana, sperimentando la sofferenza e la morte per condurci alla gloria della vita eterna. San Paolo sottolinea che Gesù non si vergogna di chiamarci fratelli. Questa frase dovrebbe riempire il nostro cuore di gratitudine. Dio non si è limitato a guardarci da lontano, ma ha voluto immergersi nella nostra condizione umana, vivendo le nostre stesse fatiche e debolezze. Egli ha assunto la nostra natura per redimerla e trasformarla, per liberarci dalla schiavitù del peccato e dalla paura della morte. Questo ci porta a una riflessione importante: la solidarietà di Cristo con noi non è solo un fatto storico, ma una realtà viva e operante oggi. Anche noi, nella Chiesa e nelle nostre comunità, siamo chiamati a vivere questa solidarietà, abbattendo le barriere che ci separano dagli altri, soprattutto da coloro che sono più fragili e bisognosi.

Vangelo: L’autorità di Gesù che guarisce e libera

Il Vangelo di Marco ci presenta il primo miracolo pubblico di Gesù: la guarigione di un uomo posseduto da uno spirito impuro, avvenuta nella sinagoga di Cafarnao. È significativo che questo miracolo avvenga in un luogo di culto, nel cuore della vita religiosa del popolo. Gesù si distingue per il suo insegnamento: “Insegnava come uno che ha autorità e non come gli scribi.” L’autorità di Gesù non è un’autorità che domina o opprime, ma una forza che libera e risana. Egli non si limita a parlare di Dio, ma manifesta la presenza di Dio con parole e gesti che trasformano la vita delle persone. Lo spirito impuro, che si rivolge a Gesù dicendo: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?”, ci offre uno spunto di riflessione. Quante volte, anche nella nostra vita, ci comportiamo come se Dio fosse un ostacolo alla nostra felicità! Pensiamo che il suo amore ci tolga qualcosa, che il suo Vangelo sia un peso o una rinuncia. Ma Gesù ci mostra che è esattamente il contrario: Lui non è venuto a rovinarci, ma a liberarci da tutto ciò che ci tiene prigionieri, che ci impedisce di vivere pienamente.

La conversione dentro la Chiesa

Questo Vangelo ci spinge a fare un esame di coscienza, non solo come singoli, ma anche come comunità cristiana. L’indemoniato si trovava nella sinagoga, partecipe della vita religiosa, ma portava dentro di sé un male profondo. Questo ci invita a domandarci: Cosa dobbiamo purificare nella nostra Chiesa? A volte viviamo la fede come un’abitudine, relegandola a un momento della settimana, senza permettere che trasformi la nostra vita. Altre volte vediamo Dio come un giudice severo, che limita la nostra libertà, e non come un Padre che ci ama e ci vuole felici. Oppure riduciamo la fede a un sapere intellettuale, dimenticando che essa deve toccare il cuore e tradursi in azioni concrete. Gesù ci invita a una conversione profonda, che parte dal riconoscere i nostri limiti e dal permettere a Lui di entrare nelle nostre fragilità. Come ha fatto con l’indemoniato, Egli desidera liberarci da tutto ciò che ci opprime e ci separa dal suo amore.

Lasciamoci trasformare dall’autorità di Gesù

Fratelli e sorelle, l’autorità di Gesù non è una forza che impone, ma una presenza che guarisce, che consola, che rinnova. Lasciamo che questa autorità operi anche nella nostra vita, aprendoci alla sua Parola e accogliendo il suo amore che libera e trasforma. Chiediamo al Signore di purificare il nostro cuore e la nostra comunità, perché possiamo essere testimoni autentici del suo Vangelo. E preghiamo perché, come Gesù, anche noi sappiamo portare agli altri parole e gesti di guarigione e di speranza.

Sia lodato Gesù Cristo